Le coccole ritrovate
Le coccole ritrovate
Già da tempo nei miei show su QVC parlo spesso di un mio motto quotidiano:
Una coccola al giorno toglie la tristezza di torno!
E se una non bastasse, le coccole quotidiane possono essere infinite!!!
Ora gli intellettuali o i razionali potrebbero pensare “Ma che bambinata! Non è così che si risolvono i problemi della vita!” Avete ragione: non si risolvono i problemi in questo modo, ma ci si carica di più per superarli! L’ho capito con il tempo e con tante prove affrontate, letture fatte e confronti con amici e maestri di vita. Le coccole sono sacrosante! Ne abbiamo bisogno come l’ossigeno fin da piccoli quindi sono un po’ un istinto primario come il cibo.
Chiaramente l’essere umano se non mangia muore, mentre se non riceve coccole può lo stesso sopravvivere. Come cresce però un uomo in questo modo? Sopravvive appunto! Siamo tutti alla ricerca della felicità e abbiamo fatto ormai tutti esperienza che, nella nostra società ricca, non per forza cibarsi quando necessario equivale alla felicità, intendo quella interiore, la gioia di esistere! Questa ricerca della felicità è una ricerca delle coccole, del cibo per l’anima! Di quella sensazione di stasi, di appagamento, di positiva e serena accettazione del momento presente, come quando da piccoli si riceveva la carezza del papà o ci si addormentava sereni e abbandonati tra le braccia della mamma. Quasi non ci si ricorda più com’era! Ormai quella fase della vita è passata e se non abbiamo ricevuto abbastanza coccole da tenere come scorta per la vita che si fa? E se ne vogliamo ancora perché la vita comporta grosse sfide e sofferenze?
Dovete sapere che esistono tre modi per relazionarsi alle coccole:
“il bambino ha sempre bisogno
che qualcuno gli faccia le coccole
l’adulto si fa le coccole da solo
e non ha bisogno di nessuno
il genitore è l’unico capace di fare le coccole agli altri.”¹
Attenzione! Bambino, adulto e genitore non si devono intendere per età anagrafica ma come stadi della personalità e dell’evoluzione psicologica naturale! Si possono benissimo trovare madri o padri di famiglia che in realtà sono ancora emotivamente “bambini” o adulti senza figli che sono in grado di prendersi cura di altre persone e non solo di se stessi. Un bambino non è indipendente e ha sempre bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui, l’adulto invece è autosufficiente, libero e sicuro di se stesso, pronto a prendersi ciò che desidera senza chiedere. Il genitore è capace di prendersi cura degli altri ed è l’unico in grado di amare veramente, cioè con compassione, accettazione e stima. Questa visione delle personalità mi ha aperto la mente e mi ha permesso in questi anni di analizzare me stessa e le persone attorno a me, ma soprattutto di evitare il più possibile illusioni nelle relazioni o per lo meno di vederle anche da un punto di vista oggettivo ed in grado di semplificare certi intricati intrecci interpersonali.
Provate ad essere sinceri con voi stessi e a capire se siete bambini, adulti o genitori. Lo so non è semplice e per poterlo fare bene è consigliabile leggere il libro di Giulio Cesare Giacobbe.
La cosa importante è che queste personalità si accumulano nel corso della personale evoluzione, cioè un adulto conserva la personalità del bambino e il genitore anche quella dell’adulto. Chiaramente gli aspetti positivi delle precedenti personalità (per esempio la capacità di chiedere aiuto o perdono e quella di giocare tipiche del bambino) sono utili in certe occasioni della vita e non vanno perse. Io credo quindi che il bisogno di coccole non sparirà mai! Ma un adulto è in grado di coccolarsi da solo senza dipendere da qualcun altro e senza il quale sia impossibile trovare amore. Un genitore, essendo anche bambino e adulto, è capace di ricevere, sa come coccolarsi ed è in grado anche di donare amore e coccole senza sentirsi poi scarico e svuotato, ma al contrario riesce a farlo perché ha in sé tanto di quell’amore e un’abbondanza di coccole tale da straripare e donare genuinamente senza nessun tornaconto!
In qualunque stadio ci troviamo le coccole sono quindi protagoniste!
Possono essere le fusa di un gatto, il cioccolato fondente, un massaggio rilassante, una corsa al parco rigenerante per il corpo, un nuovo paio di scarpe, i capelli appena fatti dal parrucchiere, un tè con le amiche, un bacio inaspettato, l’abbraccio di un fratello, rilassarsi a fine giornata nel proprio letto leggendo un libro oppure facendo l’amore con la persona desiderata, qualsiasi cosa vi piaccia, vi faccia stare bene anche solo per pochi minuti, che vi gratifichi ma con la consapevolezza che ve lo meritate!
Concedetevi quei brevi o lunghi momenti per godervi a pieno ciò che accade: sarete così nel vostro presente, nel piacevole qui ed ora! Lontani dal passato e dal futuro!
Questa tecnica funziona, ma bisogna avere costanza e pazienza. E’ una specie di rimedio naturale: preso a piccole dosi ogni giorno col tempo fortifica e porta ad inaspettati ma graduali miglioramenti! E se la giornata è così caotica, indaffarata e negativa da non potervi lasciare nemmeno il tempo di pensare ad una coccola? Può capitare ed anche spesso. Il mio consiglio è di tenere un piccolo diario in cui ogni sera appuntate la cosa più bella che vi siete regalati o vi è stato donato, oppure se non amate scrivere, pensateci prima di addormentarvi. Non ce n’è stata nemmeno una? Impossibile! Il piacere di bere un caffè? Il sorriso di un figlio? La telefonata di un amico con cui vi siete confidati o sfogati? La protezione di una casa in un inverno freddo? La doccia con un bagnoschiuma rilassante a fine giornata? Anche queste sono coccole… non dimentichiamocelo! La vita diventerà così piena di coccole ritrovate!!!
¹ Giulio Cesare Giacobbe, Alla ricerca delle coccole perdute, Ponte alle Grazie.
Quanto son d’accordo con le tue parole….in una frase??? Mancanza di coccole per significano da anni…anoressia e bulimia….ti sento vicina. Grazie per ciò che hai scritto. Bacione
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Ciao Patrizia! Benvenuta nel blog! Il ringraziamento va a te e al tuo coraggio nello scrivere un commento così personale. Ritrovare le coccole perdute non è un percorso semplice e veloce, ma ce la si fa! Veramente! Ognuno ha un suo vissuto e una storia unica, quindi sarebbe superficiale generalizzare troppo. Sono però convinta che cercare un benessere fisico ed emotivo sia un diritto di ogni essere umano. Certo, iniziare un percorso dentro di sé, alla scoperta delle ferite e delle mancanze è difficile e doloroso; ci vuole coraggio. Ma una volta iniziato non si torna più indietro e puoi solo migliorare, con tanta pazienza e lavoro, con qualche caduta ma sempre in grado di rialzarti con più forza di prima! Quindi Patrizia, non mollare! Devi solo scoprire quale “lezione” la tua anima deve imparare in questa vita e vedrai che riuscirai ad accettarti e capire che la prima persona che al mondo può amarti sei proprio tu!! Ti mando un mondo di coccole! 🙂 A presto
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