Blu e divise nella storia


Blu e divise nella storia


 

 

Ritorna di gran moda lo stile uniform e l’influenza dell’elegante divisa blu.

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Nulla di nuovo nella storia della moda!

Blu Navy, blu di Prussia, blu national: da secoli il blu è stato utilizzato come colore identificativo per le divise militari.

Fu l’esercito prussiano nel XVIII ad uniformare per primo i propri militari con la divisa dello stesso colore blu ed a seguire molti eserciti europei scelsero questo colore per le uniformi.

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Federico II di Prussia 1757

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Ammiraglio Nelson XVIII secolo

 

Verso la fine del Settecento il panno tinto in blu venne utilizzato anche per le truppe americane che in quel momento storico stavano lottando per la Rivoluzione e l’indipendenza degli Stati Uniti d’America e il blu national diventa diffuso in Francia durante la Rivoluzione Francese.

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Generale De La Fayette 1791

Il blu era però già nel XVII secolo considerato il colore predominante tra i ministri alla corte francese di Luigi XIV, soprattutto abbinato al rosso e al color oro. Lo stesso Re Sole amava indossarlo.

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Luigi XIV 1701

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Luigi XIV

Il binomio blu e oro viene mantenuto anche in campo militare e soprattutto navale e le decorazioni sulla manica, assieme alla metalleria ed ai bottoni, sono rimasti presenti, sia dorati che argentati, anche nelle divise moderne.

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Ufficiale di marina 1900 circa

Nella moda come nella natura nulla si distrugge ma tutto si trasforma, nonostante la guerra.

Cri

 

Zeppe o chopine?


Zeppe o chopine?


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Comode, alla moda e alte!! Ecco solo tre motivi per cui noi donne amiamo le zeppe. A volte pensiamo di esagerare con l’altezza, ma non tutti sanno che queste calzature in origine lo erano molto di più! Altro che Lady Gaga!

 

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120817173740“Le chopine (o calcagnini) erano già usate nel Quattrocento dalle dame veneziane per aderire all’ideale gotico di verticalità, quindi per alzare la figura. Erano soprattutto le cortigiane ad indossarle. La moda però fu tale che rimasero in voga fino al primo Seicento, nonostante nel Cinquecento furono vietate dalle leggi suntuarie perché pericolose.”

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– Afferma Viviana Troncatti (Conservatore del Museo del Merletto di Rapallo e Storica della moda e del tessuto). – “Infatti i calcagnini avevano altezze tali che le dame necessitavano di due fantesche a cui appoggiarsi per poter camminare!”

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Per apparire bisogna soffrire! Noi donne ne sappiamo qualcosa. E nonostante il pericolo delle cadute a cui le nostre antenate erano soggette o delle storte in cui ancora possiamo incorrere, noi donne moderne continuiamo imperterrite ad indossare le zeppe. Certo un po’ ridotte in altezza rispetto al passato, ma in continua evoluzione in quanto a moda e stile.

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So che mi ripeto ma… nella moda, come nella vita, nulla si distrugge ma tutto si trasforma! 😉

Cri

 

Lace Up!


Lace Up!


Lace up

 

Basse come le ballerine, in tessuto o pelle scamosciata, rigorosamente a punta e contraddistinte da un lungo laccio che incrociandosi abbraccia il collo del piede e si allaccia sulla caviglia.

Sono uno dei trand del momento per questo molte donne le indossano ogni giorno dando al proprio stile casual o formale un tocco chic e femminile!

Forse non tutte sanno però che anche questa tendenza arriva dal passato e precisamente dall’ultimo decennio del XVIII secolo. Un periodo storico rivoluzionario anche per la moda femminile e non solo per la storia europea.

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La Rivoluzione Francese ruppe con il passato politicamente e socialmente ed anche la moda si adattò eliminando corsetti, panier e tacchi.

“I tacchi erano simbolo di nobiltà!” – conferma Viviana Troncatti (Conservatore del Museo del Merletto di Rapallo e Storica della moda e del tessuto) – “In epoca Direttorio (1795-1799) vanno di moda scarpe che ricordano le calzature greco-romane. Nella successiva epoca Impero le punte si arrotondano e i lacci diventano di raso ispirando quelle che poi verranno scelte nella danza classica come calzatura per le ballerine e da cui poi prenderanno il nome fino ai tempi attuali.”

Altro esempio di come nella moda nulla si distrugge ma tutto si trasforma!

Alla prossima! 🙂

Cri

 

Questione di stile – Yellow submarine!


Questione di stile – Yellow submarine!


Nella moda, come in natura, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma! 

Londra. Anni Sessanta.

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I giovani londinesi impongono la loro volontà di orientarsi verso il nuovo ed il moderno dando vita alla Swinging London e le gonne delle donne cominciano ad accorciarsi sempre di più!

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Il giallo rappresentava molto bene il clima culturale di questo periodo storico, l’energia creativa, la voglia di accendersi e vivere con speranza il futuro.

Spero quindi sia di buon auspicio il ritorno di questo colore tra le tendenze di questa Primavera 2016!

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Anche le stampe optical dei tessuti e i modelli degli abiti e dei cappotti di alcune collezioni ricordano molto le linee svasate degli anni Sessanta.

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Se non si vuole ricadere nella facile riproduzione dello stile Sixties basta evitare gli stivaloni e scegliere per esempio una décolleté in vernice nera con punta!

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Per quanto riguarda la cotonatura… beh, grazie all’esperienza di chi ci ha preceduto, oggi sappiamo che è meglio apparire più bassa o con meno capelli piuttosto che trovarci poi costrette a tagliarli per averli stressati ogni giorno! E poi noi donne di oggi il tempo di pettinarci così tutti i giorni proprio non ce l’abbiamo! 😉

Cri

 

 

Chi è Mary Jane?


Chi è Mary Jane?


 

 

Le appassionate di scarpe la conoscono sicuramente! Eccola!

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Con questo nome si designa nella moda un preciso modello di scarpa a punta tonda, con cinturino unico al collo del piede o alla caviglia.

A dare loro vita fu addirittura un fumetto, Buster Brown, nato a New York nei primi del Novecento.

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Buster, il bambino protagonista, aveva una sorella che si chiamava appunto Mary Jane, che indossava un modello di scarpe molto diffuse tra le bambine.

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A partire dagl’anni Venti si trasformarono da scarpe per bambine a calzature femminili con tacchi anche molto alti.

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Tutti i grandi stilisti le hanno rivisitate, forse perché in fondo questo modello accompagna noi donne fin dai primi passi e poi per tutta la vita!

Cri

 

Questione di stile – colori primavera 2016


Questione di stile – colori primavera 2016


 

La primavera sta arrivando e con lei colori nuovi da indossare!

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Uno dei più interessanti proposti dalle nuove collezioni sarà il COLOR MANDARINO! Fresco e goloso come un sorbetto, ma sarà facile adattarlo al proprio stile? Si! Basta abbinarlo ad un colore più classico (io per esempio ho scelto il mio #bluDragano!). E per gli accessori? Se non possedete nulla dello stesso colore, basta cercare scarpe, borse o gioielli in nuance di colore simili come l’arancione! Smalto neutro in modo che il cocktail di colori non risulti eccessivo!

Per una riunione importante o un colloquio di lavoro che colore primaverile è meglio indossare?

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Con il COLOR CIPRIA non si sbaglia mai! Abbinando una tunica di questo colore ad una gonna a tubino nera a vita alta ed a un paio di décolleté nere con tacco, si riesce ad aggiungere allo stile professionale un tocco di femminilità! Orecchini di perla e smalto cipria per mostrare cura di sé ed eleganza!

Cri

 

Il cappotto che passione!


Il cappotto che passione!


 

 

coatsCorto, lungo, colorato, caldo, avvolgente, aderente, classico, originale, alla moda, accessoriato, griffato o economico… basta che ci piaccia!!!
Se non fosse per il loro volume nell’armadio io ne terrei a centinaia! Poi sicuramente mi troverei ad indossare sempre i soliti, ma prima o poi toglierei dal cilindro quel capospalla fatto apposta per quel look, per completare il mio abbigliamento e per darmi la sicurezza di quella seconda pelle che in fondo è il cappotto!
Se ci pensate bene con l’arrivo del freddo non si può fare a meno di lui ed infatti la sua funzione principale è proprio quella di riparare, proteggere e riscaldare il corpo. Però diventa anche l’indumento con cui ci presentiamo al mondo, con il quale veniamo visti dalle persone in strada, sui mezzi, al lavoro, a scuola o ad un primo appuntamento. Parla di noi, mostra subito chi siamo e cosa vogliamo comunicare; è il nostro abito per l’inverno! Per questo la scelta di un cappotto non è mai banale, per questo il classico cappottino nero ci annoia e ogni anno vorremmo acquistarne uno nuovo!
Ricordo da bambina quando dovevo indossare un loden ereditato dalla zia Vittoria di qualche anno più grande di me. Non mi piaceva… anzi lo odiavo!! Perché era verdone e sembrava vecchio! Mia mamma insisteva: “È bellissimo ed ancora nuovo! È un modello classico senza tempo e di lana purissima!” A me non interessava, mi sentivo a disagio punto e basta! Non come quando indossavo il cappottino della festa. Blu con i bottoni ed il colletto foderati in velluto, ancora lo ricordo. Quanto mi sentivo elegante, curata e preziosa! Ero completamente a mio agio!
Sicuramente mia madre aveva ragione sul loden e prima o poi la moda lo riporterà in auge. Oggi la mia passione per la moda e la storia del costume mi farebbe apprezzare anche quel cappotto. Il fatto è che dobbiamo sentirci bene con ciò che indossiamo ogni giorno!
Lo so, sono forse un po’ eccentrica, ma indosserei anche queste meraviglie!

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Il corsetto non tramonterà mai!

 


Il corsetto non tramonterà mai!


 

CRISTINA DRAGANO (08)

Cosa troviamo tra le nuove tendenze primavera/estate dell’alta moda? Il corsetto!!
Rivisitato naturalmente, ma nella struttura anche filologico direi! Valentino ha estrapolato dal cilindro della storia del costume questo singolare indumento, tanto odiato dalle donne del passato, ma allo stesso tempo indispensabile per ingentilire la figura femminile secondo i canoni estetici imposti alla donna nei secoli. Dal XVI secolo fino ai primi decenni del XX secolo (con una sola breve pausa dopo la Rivoluzione Francese) le donne hanno sempre indossato corsetti intimi che ne deformavano il busto. I primi corsetti di moda spagnola erano addirittura in metallo! Si, delle gabbie in metallo che imitavano le armature militari e che rendevano visivamente il busto femminile di forma conica o cilindrica.steel-corsets1

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