10 cose da fare e non fare in Belgio
10 cose da fare e non fare in Belgio
In questo breve viaggio in Belgio mi sono sentita un po’ a casa. Sicuramente avere un padre nato e cresciuto in questa nazione, ha un suo influsso. Ci sono stata già da bambina e ho ancora parenti che vivono lì, ma nella Wallonie (la parte francofona del Belgio). Le Fiandre invece non le conoscevo e pensavo, anche dai racconti di mio padre, che mi sarei trovata in un territorio molto diverso. Invece mi sono sentita veramente a mio agio! Parlare di quanto mi siano piaciute Bruxelles, Anversa, Bruges e Gent potrebbe richiedere molto più dello spazio di una Cri’S’tory. Ho così pensato a questo breve ma dettagliato elenco spero utile a chi desideri visitare queste città!
DA FARE:
1. Tassativamente assaggiare il cioccolato belga: io prediligo il fondente in tutte le sue variati ma vi consiglio vivamente le praline! Sapevate che furono inventate proprio in Belgio? Ufficialmente pare sia stato il pasticcere Jean Neuhaus a dar vita a queste delizie per occhi e palato nel 1912. Attenzione! Potreste scambiare le cioccolaterie per gioiellerie! Sono stupende!
2. Se visitate le Fiandre in inverno, mi raccomando premunirsi di giaccone, sciarpa, guanti e cappello. Quando inizia a soffiare il vento che arriva dal mare si gela!
3. Degustare le birre trappiste! Sono tipiche, intense, aromatiche e perfette con la cucina locale.
4. Fare merenda con una goduriosa gaufre o una crêpe. Lisce o ripiene di frutta, panna o cioccolato sono veramente imperdibili! Lo so, sono un po’ caloriche, ma tanto si cammina quando si visitano le città, no?!
5. Pernottare in un hotel nel centro di Bruges e svegliarsi al mattino sentendo il passaggio delle carrozze trainate dai cavalli sul ciottolato delle vie e le melodie delle campane, in un contesto unico rimasto sospeso nel tempo.
6. Visitare la casa di Rubens nell’elegante e accogliente Anversa per sentirsi trasportati direttamente nel XVII secolo.
7. Cenare nella brasserie L’Ane Vert a Bruxelles per assaporare la cucina tipica belga in un locale intimo e frequentato dalla gente del posto che s’incontra la sera a chiacchierare in compagnia del proprietario davanti ad una buona birra.
8. Visitare la basilica del Sacro Sangue a Bruges, una chiesa singolare suddivisa in una basilica minore del XII secolo posta al pian terreno e in un piano superiore da cui si accede per un entrata vicina, dove si trova la basilica risalente al XVI secolo e nella quale viene tuttora custodita e venerata la reliquia del Sacro Sangue di Gesù. Un luogo carico di energia e di misticismo che non lascia indifferenti nemmeno i non credenti.
9. Mangiare le frites! Non saranno più gustose come quelle che mio padre mangiava da piccolo (fritte con lo strutto!), ma le patatine fritte in Belgio sono comunque molto gustose e ideali sia come snack che come accompagnamento alla cucina tipica di questa terra.
10. Osservare bene i palazzi camminando per le strade di Bruxelles, per lasciarsi sorprendere da una facciata dipinta per esempio con Tintin che scappa dalle scale di servizio: Bruxelles è la capitale europea del fumetto!
DA NON FARE:
1. Cercare un ristorante aperto dopo le 21! Potreste rischiare di non cenare oppure, se avrete fortuna, di sgranocchiare solo qualche snack.
2. Prendere un taxi a Bruxelles pensando di spendere poco.
3. Passare l’ultimo dell’anno senza prenotare un ristorante. Rischiereste di mangiare cinese o di non cenare proprio!
4. Credere distrattamente di trovare i musei aperti di lunedì, soprattutto a Bruxelles.
5. Uscire prima delle 9 convinti di trovare un bar aperto per la colazione.
6. Pensare di pagare l’autostrada: è gratis! Noleggiare una macchina conviene per spostarsi comodamente e risparmiare tempo: le città sono tutte molto vicine tra loro e i collegamenti stradali ottimi.
7. Chiedere la mano alla propria donna ad Anversa: non credo porti bene. Secondo la leggenda il soldato romano Silvio Brabone riuscì ad uccidere il gigante Druon Antigoon che regnava nella zona, tagliandogli poi la mano e gettandola nella Schelda. Da qui il nome della città: “Antwerpen” che deriva dalla frase Hand werpen cioè “lanciare la mano”.
8. Visitare Gent (o Gand) l’1 gennaio quando tutto è chiuso! La città sembra spenta e ti accorgi solo il giorno dopo di come sia vero quello che la guida del luogo dichiarava: la città, seppur bella, non sarebbe nulla di speciale se non fosse per l’energia dei suoi cittadini. Ed è vero! Gent cambia completamente con il via vai dei suoi abitanti e diventa vivace e dinamica!
9. Partire con i bagagli troppo pieni: vi pentireste di non poterli riempire al rientro con cioccolato, qualche birra, pain d’épices e gaufre fresche da riportare in Italia!
10. Pesarsi al rientro a casa!
Buon viaggio!
Ciao,Cristina
Molto interessante il tuo racconto sul Belgio,magari ne scrivi uno su Parigi,la mia citta preferita’ dove ho trascorso il primo anniversario di matrimonio e dove ritorno sempre volentieri!Cari saluti,
Elena-Claudia
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Ciao Claudia! Grazie per il tuo commento ed anche per il tuo spunto! Amo immensamente Parigi! Ci sono stata diverse volte e per svolgere la ricerca della mia tesi di laurea. E’ da qualche anno che non ci torno e mi manca molto… sono sicura che prima o poi ci sarà una cristory anche su Paris!! Baci
Cri
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