Carnevale a Venezia!
Carnevale a Venezia!
Ho sempre desiderato trascorrere il Carnevale a Venezia ed in occasione del mio compleanno mi sono regalata un fantastico weekend nella laguna!
Scontato dire che Venezia sia una città unica e magica: una macchina del tempo vivente grazie alla quale poter rivivere secoli e secoli di storia! Chi mi conosce sa quanto ami la storia. Infatti mi sono sentita a casa, cullata dal rumore dell’acqua dei canali mossa dal passare delle imbarcazioni, dal vociare dialettale dei gondolieri e dai gabbiani che ti svegliano al mattino. Aprire la finestra al risveglio e vedere questo scorcio di città non ha prezzo!
Dite che questo sia la prova del mio sentirmi appartenere a questa città? 😉
Certo vivere a Venezia non deve essere semplice, ma ti costringe a camminare parecchio e a spostarsi come un tempo.
Ci sono mille cose da visitare, ma se volete godervi l’atmosfera di questa città basta passeggiare tra i calli, guardandosi attorno e lasciandosi stupire dalle meraviglie che Venezia conserva ad ogni angolo.
Potreste per esempio trovarvi in Campo San Maurizio, voltarvi di lato e scoprire il Museo della Musica!
Un paradiso per chi ha studiato musica antica o come me, danza antica!
Oppure scoprire che la sede attuale del Casinò non è altro che un’antica e lussuosa villa nota col nome di Palazzo Vendramin dove, nel 1883, morì Richard Wagner.
Chiudendo gli occhi ho spesso pensato “Quanto bizzarro ed affascinante doveva essere nel Settecento passeggiare per le strade durante il Carnevale!” Ampi mantelli neri con cappuccio che avvolgevano totalmente il corpo e una maschera bianca a coprire il volto: la Bauta, il travestimento utilizzato da uomini e donne di ogni ceto ed età che garantiva l’anonimato e favoriva la promiscuità oltre che una maggiore libertà! La maschera protegge oltre che nascondere, quando la indossi puoi guardare senza essere identificato e passeggiando in quei giorni per i calli di Venezia mi accorgevo di come ancora le persone, indossando anche solo una mascherina, si sentissero disinibiti nel fissarmi negli occhi o nell’osservarmi senza alcuna preoccupazione di essere da me scoperti! Perciò non ho resistito e ho comprato anche io una maschera!
L’apertura del Carnevale di Venezia è sicuramente affascinante anche se il rischio è di non riuscire a vedere nulla dalla quantità di persone accanto al Rio di Cannaregio.
Il giorno successivo viene organizzata la parata delle imbarcazioni sul Canal Grande.
Vedere arrivare queste barche colorate e senza motori, sul Canal Grande sgombro da altre imbarcazioni e battelli, è sicuramente di grande impatto emotivo… almeno lo è stato per me!
Il Carnevale di Venezia ha origini antichissime: si hanno testimonianze di questa festività fin dal 1094 e in alcuni secoli durava addirittura dei mesi!
“Semel in anno licet insanire” (“Una volta all’anno è lecito non avere freni”) dicevano i latini durante i Saturnalia.
Quindi seguendo il loro consiglio ho fatto tappa allo storico Caffè Florian in Piazza San Marco.
Inaugurato il 29 dicembre 1720 diventò presto la più famosa bottega del caffè della Serenissima, fu frequentata da personaggi illustri come Casanova, Goldoni e Canaletto. Vale la pena concedersi questa esperienza, perché oltre alle sue prelibatezze e alla sua squisita cioccolata, entrare al caffè Florian è come stare in un piccolo museo ed è un’esperienza unica!
“Oggi al Caffè si parlava di come gl’inglesi cercano di fuggir le passioni e gl’italiani , all’incontro, sembra che la cerchino.”
Così scrisse Giustiniana Wynne nella metà del XVIII secolo.
Se poi all’entrata trovate Anna Rita, potete chiederle qualche curiosità sulla storia di questo locale e di questa città: è una fonte inesauribile di sapere e di gentilezza!
Forse Goldoni era proprio seduto al mio posto mentre, sorseggiando un caffè e vedendo le maschere festeggiare in piazza San Marco, scriveva questi versi sul Carnevale:
“Qui la moglie e là il marito
Ognuno va dove gli par
Ognun corre a qualche invito,
chi a giocar chi a ballar”.
A presto Venezia!
Cri