Una serata a Versailles


Una serata a Versailles


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“Secondo me in una vita passata sei morta svenendo a Versailles!”


Mia mamma lo dice da anni, un po’ per prendermi in giro e un po’ per spiegare questa mia particolare e per lei singolare passione per il periodo barocco.
Ho già scritto diverse cristory su questo tema, trovando altri appassionati del barocco come me ed è grazie al blog che Marina Minelli mi ha informata di questa particolare serata. Grazie Marina!
Una festa allo Châteaux di Versailles in costume barocco! La prima da quando la reggia è stata chiusa dopo la Rivoluzione wpid-wp-1433889144376.jpegFrancese.
Informo subito Viviana, la mia amica storica del costume e del tessuto oltre che grande appassionata ed esperta del Settecento, la quale entusiasta mi dice immediatamente: “Dobbiamo andare! Il re ci aspetta!”
Questa fête galante è stata organizzata per festeggiare i 300 anni dalla morte di Luigi XIV, il famoso Re Sole, morto nel 1715.
“Ma i nostri abiti sono dell’epoca di Luigi XV! Come facciamo Vivi!”
“Non credo ne abbia a male il Re Sole! Dopo tutto era suo bisnonno!” ribatte simpaticamente Viviana!

Effettivamente sul regolamento non è specificato, quindi via i dubbi e rispolvero il costume di quando danzavo barocco: corsetto, panier, calze, scarpe, ventaglio, fiori per i capelli e parure di gioielli! J’adore! Bauli pieni e via in carrozza in direzione di Versailles! Il tempo in quei giorni non è stato dei migliori, freddo e pioggia, quindi temevamo il peggio. Invece il Re Sole ci ha accompagnate all’entrata dello Châteaux, illuminando la cancellata e la facciata dorata. Trepidanti e felici come delle bambine abbiamo varcato la soglia accompagnate dalla musica trionfante di Lully suonata dai musici.

 

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Mi sono subito sentita a casa! Tutto così surreale ed anche tremendamente naturale.

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Salendo la scalinata dell’ingresso pensavo a quanto avrei gioito da bambina nel fare un’esperienza simile ed ero contenta di esserci e di passeggiare nei saloni di Versailles in abito d’epoca, anche se ormai grandicella! Bisogna esaudire i sogni di quando si è piccoli, lo dobbiamo a quel bimbo che è in noi, nascosto o represso dagli adulti e poi crescendo anche da noi stessi.wpid-wp-1433922205085.jpeg
L’esperienza si è rivelata unica soprattutto nelle sale della reggia, tra gli sfarzi dei decori e dei dipinti, la vista sui giardini al calare del sole, le stanze di re e regine viste e vissute senza la ressa dei turisti. C’erano 300 invitati tutti in costume barocco (più o meno belli e filologici) che passeggiavano, parlavano e facevano foto. Luigi XIV ma anche la successiva Maria Antonietta si sarebbero chiesti stupiti che cosa stessero facendo tutti questi invitati a corte con un aggeggio strano in mano rivolto a se stessi ed in posa sorridenti per infiniti autoritratti! Il selfie mi riportava al 2015 ed è stato meglio così, perché l’intensità di Versailles, l’energia emanata dalle sue mura e dalla luce cinematografica che attraversava i finestroni, il profumo di antico e il ricordo di feste, complotti, vizzi e cospirazioni, rischiavano di catapultarmi in un’altra dimensione, in un’altra me.

 

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Ed eccoli i ballerini in azione con i musici!

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Bravissimi, tecnicamente perfetti e con coreografie attinenti anche se adattate all’occasione.wpid-wp-1433889661863.jpeg

Altro fiume di emozioni: i ricordi degli anni trascorsi in accademia ad apprendere questa danza dall’apparenza semplice ma dal rigore e dalla bellezza unici, gli spettacoli in cui ho danzato e recitato, gli studi universitari… brividi e lacrime. La mia passione accantonata che rivive e viene ancora considerata ed apprezzata in Francia! Questo grazie sempre all’amato ed odiato Roi Soleil, fin da piccolo bravissimo danzatore! Se non fosse stato per lui la Francia non avrebbe tutt’oggi la centralità e la referenzialità sulla danza, grazie alla quale è famosa nel mondo!

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Quanta voglia di danzare quella sera!! La contredanse insegnata al momento dal maître de dance nella Sala degli specchi non placava il mio desiderio di ballare a corte, ma il pregio di accennare anche solo un pas de gavotte mirandomi negli specchi della sala con la luce calda e soffusa dei candelieri non aveva prezzo e ha placato qualsiasi istinto danzereccio!
“Come facevo a danzare per ore con il corsetto!” mi dico. Cominciavo a desiderare ardentemente di allentare i lacci ed evitare di svenire veramente a Versailles come predetto da mia mamma! Ripensandoci, non aveva tutti i torti… forse in una vita passata sono morta svenendo a Versailles dopo una festa danzante! Ma in questa vita no: continuo a respirare e a ricordare questa serata unica e speciale!

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A bientôt Versailles!

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Reportage della serata:

Video 1: France3

Video 2: Canal+

Mlle Cri

8 Comments on “Una serata a Versailles

  1. Cara principessina, come ti chiamo io, hai finalmente realizzato il tuo bel sogno ed in quella cornice eri veramente perfetta…cosi’ come sempre ti immagino …”nella tua dimensione naturale”. Un grosso bacio. Brava!!

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  2. Vera Castagna!!!! Che bellissima sorpresa trovarti sul mio blog!!! Benvenuta!! Grazie per le tue parole sempre preziose! Sarebbe stata una cornice perfetta anche per te! La prossima volta vieni con me!!! Un grande abbraccio! 🙂

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  3. Questo sì che è un fantastico -ed autentico- viaggio nel tempo! Chissà com’era bello vivere nello sfarzo della corte di Luigi XIV…
    Grazie a te per aver condiviso con noi lettori (e sognatori) il racconto della tua “soirée en costume”.

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    • Ciao Eddy!!! Grazie per il tuo commento!
      Credo che la vita di corte non fosse spensierata e gioiosa: etichette, intrighi e favoritismi. Certo era sempre meglio che vivere nella povertà estrema del popolo! Inoltre erano circondati da tanta bellezza e opulenza da saziare noia e infelicità. Poi si ballava in continuazione!!!
      A presto sognatore!
      Cri

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